I diamanti sono tra le pietre preziose più conosciute ed usate per la creazione di gioielli; la loro bellezza ha da sempre affascinato l’uomo tanto da spingerlo a creare i cosiddetti diamanti sintetici, realizzati in laboratorio attraverso due tipi di tecnologie: HPHT (high-pressure high-temperature) e CVD (chemical vapor deposition).
Entrati nel mercato alla fine del 1990, questi diamanti hanno un valore decisamente inferiore rispetto ad un diamante naturale la cui formazione avviene, invece, nella crosta terrestre a temperature che possono raggiungere anche i 2000 gradi centigradi.
Nonostante la loro creazione avvenga in due modi così diversi, entrambe le tipologie di pietre risultano esteticamente uguali; l’unico modo per stabilirne le differenze si ha mediante l’uso di apparecchi specifici che vanno ad analizzare colore, luminosità e presenza o meno di inclusioni all’interno delle gemme stesse.
Dunque, sembra che distinguere un diamante sintetico da uno naturale non sia affatto cosa facile; le loro differenze non sono visibili ad occhio nudo e, mettendoli a confronto, bisogna sempre tenere in considerazione alcune cose:
- Il carbonio è il materiale base per la nascita di entrambi.
- I diamanti sintetici vengono creati con sembianze grezze esattamente come quelle che avrebbero i diamanti naturali estratti da una miniera e, proprio come quest’ultimi, i sintetici vengono poi lavorati e tagliati con le stesse tecniche applicate ai naturali.
- Essendo prodotti in laboratorio, i diamanti sintetici sono facilmente reperibili a differenza dei diamanti naturali che risultano dunque più rari ma, per via di ciò, anche più costosi.
La produzione di diamanti sintetici è cresciuta molto nel corso degli anni e sempre più vengono utilizzati per la produzione di gioielli come i famosissimi anelli solitari. Bisogna però precisare che, da un punto di vista commerciale, è necessario dichiarare sempre l’origine di un diamante in modo tale da poter distinguere se si tratti di un naturale o di un sintetico (anche se un prezzo molto basso dovrebbe già essere un campanello d’allarme).
Dunque, sembra che distinguere un diamante sintetico da uno naturale non sia affatto cosa facile; le loro differenze non sono visibili ad occhio nudo e, mettendoli a confronto, bisogna sempre tenere in considerazione alcune cose:
- Il carbonio è il materiale base per la nascita di entrambi.
- I diamanti sintetici vengono creati con sembianze grezze esattamente come quelle che avrebbero i diamanti naturali estratti da una miniera e, proprio come quest’ultimi, i sintetici vengono poi lavorati e tagliati con le stesse tecniche applicate ai naturali.
- Essendo prodotti in laboratorio, i diamanti sintetici sono facilmente reperibili a differenza dei diamanti naturali che risultano dunque più rari ma, per via di ciò, anche più costosi.
La produzione di diamanti sintetici è cresciuta molto nel corso degli anni e sempre più vengono utilizzati per la produzione di gioielli come i famosissimi anelli solitari. Bisogna però precisare che, da un punto di vista commerciale, è necessario dichiarare sempre l’origine di un diamante in modo tale da poter distinguere se si tratti di un naturale o di un sintetico (anche se un prezzo molto basso dovrebbe già essere un campanello d’allarme).
I gioielli targati B LOVE sono caratterizzati solo ed esclusivamente da diamanti naturali certificati. Visita il nostro sito e scopri di più.